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Marcos: “Siamo venuti da voi senza armi, solo con le nostre parole”

I comandanti zapatisti arrivano sul confine Messico-Stati Uniti


di Brenda Norrell
Speciale per The Narco News Bullettin

23 aprile 2007

11 aprile, Magdalena de Kino, Sonora, Messco – Il Subcomandante Marcos e 10 comandanti zapatisti del Chiapas sono arrivati qua, a piedi, all’ Accampamento per la Pace Cucapá (Cocopah) e sono stati ricevuti dagli O’odham e dagli amici dello stato di Sonora .



L’anziana O’odham Elena Garcia saluta Marcos ed i comandanti
Foto D.R. 2007 Brenda Norrell
Marcos ha detto che ritornerà qui tra meno di due settimane per annunciare i progetti per la Conferenza Indigena Intercontinentale, programmata per l’autunno del 2007 nel nordovest messicano.

Inoltre, ha dichiarato di sperare che l’incontro intercontinentale “tocchi i cuori e recuperi le anime”.

“Quando i Popoli Indigeni di tutte le regioni si uniscono, si rendono conto che il denaro non significa niente quando se lo si confronta con i valori dei Popoli Indigeni”, ha dichiarato Marcos durante un’intervista in spagnolo ed inglese.

La delegazione zapatista era in cammino verso l’Accampamento per la Pace di Cucapá in Bassa California, situato nel la comunità di El Mayor , 40 miglia a sud di Mexicali, vicino alla frontiera tra Arizona e California. L’accampamento è sorto nella stagione di pesca in marzo e continuerà fino a maggio.

La delegazione di comandanti maya del Chiapas è composta da quattro donne e sei uomini. Le comandanti Kelly, Susana, Yolanda, e Dalia ed i comandanti Tacho, David, Eduardo, Guglielmo, Emiliano e Masho.

Marcos ha sottolineato che la gente di Cucapá ha vissuto nel suo territorio per 9.000 anni, e pratica la pesca da molto prima che Spagna, Stati Uniti o Messico esistessero.

“Loro preservano la terra, l’aria, l’acqua, gli alberi, il mondo naturale”.

“Siamo i Guardiani”

Marcos ha denunciato che il governo del Messico ha accusato falsamente i Cucapá di distruggere il mondo naturale. Mentre l’esercito messicano pretende di combattere i narcotrafficanti.

“L’esercito messicano non sta combattendo contro i narcotrafficanti. Stanno combattendo contro la gente indigena”.

“I Cucapá sta facendo quello che fanno da 9.000 anni. I Cucapá ed altri indigeni hanno realizzato questo accampamento in difesa della natura, per potere pescare senza essere arrestati o imprigionati”, ha dichiarato il portavoce degli zapatisti.

Marcos ha visitato le tribù indigene nel nordovest messicano durante l’Altra Campagna degli zapatisti nell’autunno del 2006. Allora, le donne Quilihua avevano giurato di non fare più figli ed estinguersi piuttosto di arrivare a cercare di sopravvivere senza poter pescare.

“Avevamo detto che saremmo venuti da voi, senza le nostre armi, solo con le nostre parole”, ha affermato Marcos nell’intervista rilasciata domenica.

Inoltre, ha incitato gli indigeni americani negli Stati Uniti ad unirsi agli zapatisti nella lotta per i diritti indigeni. Ha ricordato che gli indigeni erano qui molto prima dell’era dei politici e delle industrie. “Noi, la gente indigena, viviamo in questa terra. La gente con i soldi è arrivata qui ed ha portato droga, prostituzione, e tutte le malattie della gente con i soldi”, ha detto Marcos in inglese, ed ha aggiunto che il mondo non ha risposto alla sofferenza della gente indigena.

“Le Nazioni Unite non hanno orecchi per ascoltare questo dolore”, ha dichiarato Marcos. “È penoso”.

Il subcomandante ha sottolineato che gli indigeni Tohono O’odham vivono in entrambi i lati della frontiera internazionale , in Sonora, Messico, ed in Arizona negli Stati Uniti”Ma è lo stesso popolo. Se gli O’odham in Messico e gli O’odham negli Stati Uniti si uniscono, possono mettere insieme una forza molto più potente del denaro”.

Marcos ha detto che anche quando la gente indigena ha i soldi c’è chi dice “Un indio è un indio”. “Non importa che dicano di volerci bene, non è vero. Non ci vogliono bene per il colore della nostra pelle”.



Marcos ed i comandanti a Magdalena, Sonora
Foto D.R. 2007 Brenda Norrell
Marcos ha invitato la gente indigena a reclamare il proprio destino come “guardiani della terra”. “Tutto quello che è vita sarà liquidato. Dobbiamo unirci alla lotta per salvare la terra. Gli dei ci diedero questa missione. Dobbiamo curare insieme la terra, ma nel rispetto delle nostre differenze. Yaqui, Mayo, Tzetzal… ogni popolo deve avere la propria identità, secondo la sua cultura”.

“La gente con i soldi dice che siamo un popolo barbaro, ma la nostra gente è gente di pace. Combattiamo solamente se ci attaccano. Il governo crede che siamo dei perdenti, ma devono prendere atto che siamo i guardiani di questa terra”.

Nello stato di Sonora, a sud del confine con l’Arizona, gli zapatisti sono stati ricevuti dagli O’odham del Messico, il Vice-governatore José García, sua moglie María e sua madre Elena García. La delegazione si è riunita nel centro di eco-turismo a sud di Magdalena, la Casa di Ecoturismo Rancho el Peñasco, dove l’Altra Campagna era venuto ad ottobre durante la sessione di ascolto con gli O’odham. Durante la loro permanenza, gli zapatisti hanno potuto riposare e gustare il pollo al mole, carne secca e fagioli di Sonora.

La delegazione zapatista era seguita da poliziotti in incognito. Inizialmente un solo veicolo dello stato di Sinaloa stazionava all’entrata del centro, ma il numero delle auto è poi cresciuto a sei, compresa una della polizia locale. Quattro veicoli dai vetri oscurati hanno seguito la delegazione mentre partiva verso Cucapá nello stato della Bassa California. Gli attacchi contro gli zapatisti da parte di gruppi paramilitari sono aumentati in Chiapas, dove esistono corporazioni che vogliono impossessarsi della terra e delle sue risorse.

Marcos aveva invitato il pubblico alla riunione di Rancho el Penasco, Casa di Ecoturismo, a 11 chilometri a sud di Magdalena sulla strada per Hermosillo, domenica 22 aprile 2007 per sentire l’annuncio circa l’incontro intercontinentale nell’autunno del 2007 nel nordovest messicano. Magdalena si trova ad un’ora e mezza a sud di Nogales, Arizona.

(Traduzione Comitato Chiapas “Maribel” – Bergamo)

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