English | Español | Português | Italiano | Français | Deutsch | Nederlands | August 15, 2018 | Issue #40 | ||
L'Altra Campagna si costruisce in OaxacaIl più grande stato indigeno del Messico sta per accogliere il Subcomandante Marcosdi James Daria, RJ Maccani, Daniela Lima e Dul Santamaria
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Ricardo Flores Magón, 1874-1922 |
Costretto all’esilio negli Stati Uniti dal regime Porfirista, Magón capeggiò la lotta rivoluzionaria, sia nazionale che in campo internazionale, cercando di costruire una società senza classi e senza stato, dal basso. Nato nella comunità di San Antonio Eloxochitlán nel 1873, Magón morì in circostanze sospette nel 1922 nella Prigione di Leavenworth, Kansas. La sua critica radicale della politica elettorale ha molto in comune con la “Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona” e “L’Altra Campagna” dell’EZLN, che si sta costruendo in Messico oggi.
Con sede nella capitale dello stato, la città di Oaxaca (regione delle Valli Centrali), stiamo documentando l’evento del “L’Altra Campagna” nelle assemblee regionali e statali che si svolgono settimanalmente per preparare l’arrivo del “Delegato Zero” e della “Commissione Sesta”.
Uno degli stati più poveri del paese, Oaxaca ha la maggior presenza di gruppi etnici e di lingue indigene nella Repubblica Messicana. Etnia, terra, educazione e repressione sono i temi chiave della lotta oaxaqueña. Così gli zapatisti, come l’oaxaqueño Ricardo Flores Magón ed altre figure rivoluzionarie, sono un importante punto di riferimento per i popoli, le organizzazioni e gli individui che lottano qui per creare alternative all’ordine sociale esistente.
Dalle comunità indigene e meticcie che si reggono ancora senza partiti politici attraverso gli “usi e costumi”, alla comunità gay che si chiama “muxe’s” dell’Istmo di Tehuantepec, i movimenti sociali oaxaqueños hanno creato varie modalità di lotta sociale. È nostra intenzione relazionare i lettori riguardo queste diverse forme di organizzazione sociale culturale e politica che contribuiscono all’Altra Campagna e con lei crescono.
Nello spirito della Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona, alle assemblee sono presenti donne ed uomini, giovani ed anziani, rappresentanti di organizzazioni indigene, contadine ed operaie; partiti e fronti di comunisti e socialisti; collettivi anarchici, associazioni di quartiere e di donne, movimenti studenteschi, media indipendenti e radio comunitarie, gruppi della comunità lesbico-gay ed anche molte persone a livello individuale, per costruire quello che si identifica come “L’Altra”. Questo non è un compito facile, amici, come stiamo vedendo: non ci sono solo persone con prospettive differenti, ma anche organizzazioni antagonistiche, che tentano di costruire insieme questa campagna, organizzandosi per accogliere il “Delegato Zero” e “la commissione Sesta” dell’EZLN dal 5 al 10 febbraio.
Per portare avanti il suo lavoro, questo insieme diversificato di organizzatori oaxaqueñi ha preso un accordo e ha deciso alcuni criteri di base:
Le assemblee della regione delle Valli Centrali per “L’Altra” e le assemblee statali andranno avanti a ritmo settimanale nella città di Oaxaca nei locali del Magisterio Oaxaqueño Sezione XXII (che conta 70.000 membri). A queste assemblee c’è un’affluenza di 60/70 persone in media (alla prima assemblea statale erano presenti più di 90 persone). Ci sono accordi, ma il lavoro di costruzione della “Altra” non è facile visto che ogni assemblea dura circa cinque ore.
A continuazione, vi presentiamo il percorso del Delegato Zero e della Commissione Sesta in Oaxaca, che è stato concordato in assemblea statale.
4 febbraio – trasferimento della delegazione dell’EZLN da Veracruz a Oaxaca5 febbraio – Tuxtepec (Regione Cuenca del Papaloapan)
6 e 7 febbraio – Istmo di Tehuantepec
8 febbraio – Sierra Madre
9 e 10 febbraio – Valli Centrali
11 febbraio – trasferimento della delegazione dell’EZLN da Oaxaca a Puebla
Questo percorso è stato preparato non senza discussioni. Mancano tre delle sette regioni principali (Costa, Mixteca e Cañada), perché si è tenuto conto del fatto che non rispondevano a determinati criteri. E questi si basano sul fatto che la regione sia abbastanza organizzata per garantire la sicurezza della delegazione zapatista. Le regioni scelte sono quelle che hanno avuto più rappresentanti nelle assemblee e rispondevano ai criteri… visto che la sicurezza è uno dei punti che più preoccupano i responsabili dell’arrivo della delegazione, perché Oaxaca è considerato uno degli stati più repressivi del paese.
Anche se non ha vinto le elezioni federali del 2005, il Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI) governa ancora in Oaxaca e, probabilmente con un broglio elettorale, ha imposto il suo candidato Ulises Ruiz come governatore, con meno del 20% dell’elettorato a suo favore. Ruiz ha messo in carcere 152 prigionieri politici nel 2005, attaccando con impunità qualsiasi persona che alzi la sua voce contro di lui. Senza consultazioni e contro la costituzione statale, Ruiz ha spostato il palazzo municipale fuori dal centro storico ed ha proibito manifestazioni nello zócalo.
Nonostante il taglio della libertà di espressione, siamo felici di potervi raccontare che, con l’arrivo degli zapatisti il 9 febbraio, quelli che stanno costruendo “L’Altra” in Oaxaca occuperanno lo zócalo e lo restituiranno alla “gente semplice ed umile” che lotta qui, in Oaxaca.
Siamo qui per coprire gli eventi e vi daremo le notizie… seguiteci!
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