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Operazione “Pulizia” a Oaxaca

Basandosi sul vecchio “Manuale di Operazioni Psicologiche per la Contra Nicaraguense” della CIA, il governo statale ha scatenato questo mese una sanguinosa strategia contrainsurgente per distruggere la APPO


di Diego Enrique Osorno
Speciale per The Narco News Bulletin

28 agosto 2006

Oaxaca, Oax.- Uno di loro, quello col berretto bianco, camicia nera e pantaloni di tessuto sintetico, sorride come un bambino per essere stato scoperto con la sua mitragliatrice in piena strada.

Ha circa 32 anni, la pelle bruna, baffi appena accennati ed il volto sudato nonostante il fresco di oggi nell’alba oaxaqueña. Forse per il giubbotto antiproiettile, forse il nervosismo per essere stato identificato, chissà da dove viene la sua agitazione.


Photos: José Alberto Cruz
Davanti a lui, seduto sul rimorchio del camioncino Ford rosso senza targa, un altro cerca di nascondere la faccia dietro un cappuccio nero. Ma la macchina fotografica lo rivelerà in maniera inevitabile. È il più nervoso dei quattro che viaggiano su questo convoglio armato. Gli traballa in mano perfino la sua carabina AR-15.

Più vicino all’obiettivo fotografico ci sono gli altri due. A destra uno con cappellino nero, pantaloni di tessuto sintetico, felpa azzurra e mitra. A sinistra, con atteggiamento più violento, altro incappucciato protetto da giubbotto antiproiettile e carabina AR-15.

Questi quattro pistoleri all’1:20 dell’alba si trovano in Calle Heroica Escuela Naval della colonia Reforma, nella città di Oaxaca, quando il fotografo della rivista MILENIO Semanal, José Alberto Cruz, li cattura con la sua macchina fotografica.

Fanno parte del convoglio armato che il governo dello Stato di Oaxaca ha mandato per cercare di distruggere una volta per tutte l’Assemblea Popolare del Popolo di Oaxaca (APPO).

Questo gruppo di civili armati – chiarirà poi la Procuratrice di Giustizia dello Stato, Lizbeth Caña Cadeza – erano in realtà poliziotti che, come dice, stavano realizzando un operativo di “pulizia” nelle strade oaxaqueñas. Ma la spazzatura, giorni dopo, continua ad accumularsi a mucchi per le strade.

Il saldo finale è stato di un oppositore assassinato, Lorenzo San Pablo Cervantes, ed i giornalisti aggrediti a colpi d’arma da fuoco frontalmente: in particolare José Alberto Cruz, di MILENIO Semanal, proprio l’autore delle foto dove sono impressi i presunti agenti di polizia con i quali il governo combatte l’insurrezione popolare e degli insegnanti.

Dunque, quanto accaduto all’alba del 22 agosto non è stata un’azione isolata, poiché fa parte di una strategia governativa per impedire che continui a crescere l’Assemblea in cui confluiscono più di 400 organizzazioni sociali e politiche – tra queste il magistero – che chiedono le dimissioni del mandatario statale priista, Ulises Ruíz.

Oltre a pistoleri reclutati, incaricati della realizzazione dell’”Operazione Pulizia” sono elementi della polizia ministeriale dello stato, della polizia preventiva e della polizia municipale. Un disertore dell’Esercito Messicano di nome Aristeo López Martínez è, da una carica municipale, uno dei principali partecipanti in questo operativo che si ispira al “Manuale di Operazioni Psicologiche per la Contra Nicaraguense” che la CIA elaborò negli anni ‘80 per combattere il governo democratico del Nicaragua.

Durante due riunioni con altri comandanti di polizia, López Martínez ha invocato detto documento di contrainsurgencia dove si sostiene che il campo di battaglia è “la mente della popolazione”, quella dei nemici “e delle nostre stesse truppe”.

Il “Manuale” è una raccolta di efferatezze illegali. Tra le tattiche raccomandate figurano gli omicidi selettivi attraverso l’impiego di criminali; l’infiltrazione nell’insurgencia per sabotaggio è un’altra tattica raccomandata.

Coincidenza o no, negli ultimi giorni sono successi avvenimenti che fanno pensare al Manuale. Cinque dirigenti dell’Assemblea oppositrice – uno di loro handicappato – sono stati arrestati in circostanze poco chiare, così come tre giovani sono riusciti a sabotare le trasmissioni di Radio Università, la prima stazione radio passata sotto il controllo della APPO. Dopo essere stati intervistati, i sabotatori hanno ammesso di essere stati pagati “da qualcuno del PRI” per infiltrarsi in una brigata dell’opposizione e realizzare l’azione di contrainsurgencia.

Nel Manuale della CIA si raccomanda anche l’elaborazione di propaganda intimidatoria come quella che appare contro alcuni dei membri della APPO nella pagina web oaxacaenpaz.org.mx, creata e diffusa nei primi giorni di agosto da una persona presuntamene chiamata Verónica Darinka. In questo testo virtuale si accusa Felipe Martínez Soriano, un vecchio di 79 anni, di essere il vero dirigente del gruppo di opposizione che conta su una direzione collettiva provvisoria in cui partecipano più di 27 persone.

Martínez Soriano, accusato anche di essere fondatore dell’EZLN e dell’EPR, smentisce categoricamente questa versione ed accusa direttamente il Governatore Ulises Ruíz di aver ordinato all’ex segretario di Governo dello stato, Jorge Franco, l’implementazione di un operativo paramilitare contro chi chiede che il mandatario statale del PRI abbandoni il suo incarico.

Prima dell’irruzione del gruppo armato che eseguiva l’“Operazione Pulizia”, il 10 agosto durante un corteo a cui partecipavano circa 15 mila persone, da una clinica veniva aperto il fuoco contro la folla provocando la morte di José Jiménez Colmenares, membro della APPO e marito di una maestra della CNTE.

Nel luogo da dove uscivano gli spari c’era presumibilmente Fortino Alvarado, un noto pistolero che tre anni prima era stato fermato ed arrestato per l’esecuzione in pubblico di un maestro della sezione 22 del SNTE che governava il municipio di San Sebastián Tecomaxtlahuaca nella regione mixteca.

Stranamente, il giorno in cui è morto assassinato Jiménez Colmenares ed altre due persone sono rimaste ferite, il pistolero era libero e si trovava nella clinica da dove sono usciti gli spari. Fortino è fuggito – nonostante la sua presunta convalescenza – saltando dal secondo piano.

Un’altra aggressione nella cornice di questa “Guerraguetza” oaxaqueña è avvenuta il 18 agosto nelle vicinanze di San Lorenzo Cacaotepec, luogo in cui i maestri realizzavano un blocco della strada internazionale come parte delle azioni di uno Sciopero Civico Statale. Un gruppo di individui armati hanno sparato contro i manifestanti ferendo il maestro Benito Castro Juárez, originario di Huautla de Jiménez.

Alcuni giorni prima, il 15 agosto, due poliziotti ministeriali, uno di loro comandante, sono entrati nel domicilio di uno dei dirigenti della APPO, Flavio Sosa Villavicencio, presumibilmente per tentare di farlo fuori. Ma davanti alla sua assenza, hanno sparato solo ad alcuni dei suoi famigliari.

Minuti dopo hanno cercato di fuggire ma sono stati catturati dagli abitanti di San Bartolo Coyotepec. Alcuni giorni dopo, il 21 agosto, alle tre e mezza circa del mattino, nell’ambito dell’operativo “Pulizia”, un gruppo di individui in abiti civili, alcuni con passamontagna ed altri a volto scoperto, hanno attaccato le antenne di Canal 9 sul Cerro del Fortín, danneggiando le apparecchiature dell’emittente.

In risposta a questi fatti sono state occupate le radio commerciali: XEOA Radio Mexicana, XERPO La Ley, XHYM Sonovida 8.20 del grupo ORM, XEIU Estereo Cristal AM y FM, Radio Oro, XHOCA La Grande de Oaxaca del grupo ACIR, XHMR EXA del grupo ORO, La súper Q de ORM, XEZB La Tremenda de Oaxaca, XEKC 100.9, XEKC Estéreo Exitos, XHOQ La super Q y XEAX Magia 680.

Per questo non è stato per sbaglio che la procuratrice di Giustizia dello Stato, Lizbeth Caña Cadeza, definisse la APPO come una guerriglia urbana. Perché in alcuni circoli del governo statale è stato deciso che la maniera di combattere un movimento di opposizione come questo è con operazioni di contrainsurgencia, esattamente, urbana.

(Traduzione Comitato Chiapas “Maribel” – Bergamo)

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